venerdì 13 aprile 2012

Sociale o business personale?


L'anno scorso a Giugno mi è stato proposto di aderire con un contributo al progetto di allestire un pulmino ad uso del Comune di Cattolica per trasporto sociale e di portatori di handicap.
E' Passato un anno ne la società che ha in appalto il progetto ne il Comune di Cattolica si sono sentiti.
La ditta ha ricevuto un cospicuo anticipo alla firma, ed ogni mese prende dal mio conto il rimanente.
Ma del progetto neanche una parola .Così come in comune sono andato parecchie volte , ma una volta uno non sa, l'addetto è in riunione ho lasciato il mio recapito, niente neanche una parola . Allorché questa mattina arrivata l'ennesima fatturazione ho risposto a questi signori con una mail:


  Gentili signori,
mi meraviglio che non vi vergognate , siete capaci solo a prendere i soldi, prima alla firma poi ogni, mese mai una parola
su quando verrà consegnato il pulmino, mai chiesto il logo.
Lo stesso dicasi dell'ufficio comunale preposto al volontariato, sono andato quattro volte, o non c'era nessuno, mi sembravano tutti inebetiti, mi hanno fatto lasciare il numero di telefono, nessuno
mi ha chiamato. Non si sa nulla.
Vergognatevi voi e il comune.
Si cerca di fare qualcosa in sostegno dei più bisognosi mi sembra che si stia facendo solo qualcosa per voi privati
Mariano Simoncelli

lunedì 9 aprile 2012

Considerazioni sull'apertura della stagione a Cattolica

Cattolica : il golfo di sera

















Si chiudono le vacanze Pasquali all'insegna dell'incertezza meteorologica e innanzitutto di quella economica.
Si chiude oggi questa piccola parentesi prima dell'estate.
Consapevoli delle difficoltà che dovremo affrontare, le difficoltà che tutti gli italiani stanno vivendo.
La speranza è almeno di allentare la tensione sociale e psicologica.
Sembra invece che succeda il contrario.
E' ormai un tutti contro tutti, quando invece in un momento di crisi bisognerebbe essere uniti.
Il fatto sconsiderato e delittuoso successo questa mattina in centro, ha fatto partire delle considerazioni, che in fondo nascondono le paure, le incognite del nostro contesto sociale ed economico.
Mi sembra che la latitanza della politica ,che si è nascosta ad arte per offuscare ai nostri occhi le porcate che hanno fatto per decenni dal piccolo comune al Governo centrale, ha acceso i riflettori per mezzo di finti tecnici ,su tutti gli italiani. Dalla giustificata paura del pensionato, per passare dal padre di famiglia in bilico tra un lavoro che oggi c'è e domani chissà, per non parlare chi già l'ha perso.
Ed ecco i dati che ogni giorno ci vivisezionano in ogni angolo della nostra vita. La libertà  di vivere, con un po di meno, ma almeno serenamente è ormai un sogno. Ci hanno messi gli uni contro gli altri, ci sono riusciti. Se prima si poteva argomentare su ideali , su idee politiche ognuno libero di vivere tranquillamente e con ottimismo la propria vita, ora sei un numero che vali X non per te e per la società ma vali X per otturare quel vortice che la crisi, ma prima di tutto uomini e donne senza scrupoli hanno creato.
Ed ecco che un fatto malavitoso, di criminalità , diciamo scontata e neanche nuova per Cattolica ci acuisce in modo esponenziale le nostre paure già presenti.
I continui tam tam di ispezioni a tappeto, di regolamenti improrogabili, di aumenti sconsiderati di tariffe e prezzi, non ci devono togliere la voglia di fare impresa, lo dobbiamo alla nostra comunità, ai nostri figli e in primis ai nostri genitori, che veramente hanno lavorato senza respiro ma sempre con il sorriso sulla bocca.
Cerchiamo di tenere un sorriso per quei clienti che ancora vengono a Cattolica  perché è bella ; cerchiamo di renderla accogliente. Se il comune non ci arriva mettiamoci del nostro, come abbiamo fatto con il contributo per evitare la tassa di soggiorno. 
Lavoriamo tranquilli, arriviamo dove possiamo, troviamo delle soluzioni comuni per superare le difficoltà dei singoli. Ricordiamoci che noi non possiamo delocalizzare dobbiamo rimanere sul territorio.


Rispetto per tutti e per il lavoro di tutti.