domenica 8 novembre 2009

Chekpoint Charlie.1989-2009,vent’anni di Libertà? (a Franco)

La storia corregge sempre le interpretazioni momentanee dettate spesso da stati emozionali,da ideologie partitiche o da interessi economici. L’unico esempio universale che non può essere ridimensionato o interpretato è quello di Cristo e del Suo simbolo ,la Croce, che in questi giorni è stato messo in discussione, quando in effetti è l’unico esempio morale e filosofico che non è stato smentito o rinnegato. Intendo Cristo, non il Cristianesimo, che con tutta la sua storia , i suoi mutamenti, gli uomini che in Suo nome hanno scritto anche i peggiori momenti nella storia degli ultimi 2000 anni.
Tutto diviene, cambia , muta,

E la storia come spesso succede innesca un suo cambiamento per motivi religiosi, o personaggi religiosi che incidono sul percorso della storia, l’avvento di Papa Giovanni Paolo II ha innescato nei popoli sottomessi la scintilla della ribellione.
La storia degli ultimi 20 anni 1989-2009 è un esempio del divenire ,del cambiamento, del ridimensionamento o addirittura del rinnegamento delle ideologie.

L’89 sarà per me sempre ricordato come l’anno in cui è nato il mio primo figlio, ma nella storia sarà sempre ricordato come l’anno della caduta del muro e di conseguenza dell’ideologia che rappresentava.



Per me più del Muro , il simbolo dell’oppressione e dell’annullamento della libertà è il passaggio ,Chekpoint Charlie appunto.

Non vi è nulla di peggio di vedere la libertà e non poterci arrivare, peggio di essere rinchiusi nelle segrete.

Se il muro esprime la forza, contro cui è impossibile vincere, il passaggio esprime il potere, in poche parole l’impotenza di fronte all’uomo burocrate.

Ho avuto la fortuna insieme ad altri amici di visitare l’est Europa nel 1983 o ’84 non ricordo bene, parlerò di questo viaggio in un altro post tante sono le cose da raccontare.

Si ebbene “ la fortuna” di aver vissuto la storia in diretta, ho vissuto negli anni più belli e rivoluzionari del dopoguerra gli anni ’60 e ‘70, e ho potuto vivere momenti, fatti, sensazioni, immagini del mondo oltrecortina.

Attraversando Germania Est, Berlino,Dresda, Cecoslovacchia, Ungheria ,Jugoslavia dopo essere stati in Francia Germania Danimarca Norvegia agli occhi di un ragazzo poco più che ventenne può essere paragonato ad un viaggio catartico.

Noi che vivevamo la realtà politica Emiliano-Romagnola , con l’occhio critico di chi aveva idee più conservatrici e continuamente ossessionati dai discorsi degli anziani che sognavano e votavano un partito che praticamente nascondeva in sé la stessa essenza del regime che giustamente era stato sovvertito nel ’45.

Ecco perché catartico , perché praticamente ci ha purificato , ci ha fatto capire che probabilmente la storia era stata un po’ travisata, e ci ha fatto capire di stare vivendo meravigliosamente nella nostra amata Italia, liberi, felici spensierati.

Tre sono i momenti legati alla breve permanenza in DDR che non dimenticherò mai nella mia vita: l’abbraccio e le lacrime piene di pena oltre che di amore di due fidanzati in Alexander Platz , l’uno viveva nella parte Ovest della città ,l’altra nella parte sovietica- l’aiuto spontaneo che due giovani fidanzati nella notte buia e deserta di Dresda rischiando di essere fermati, con il loro vecchio maggiolone ci hanno fatto strada sino ad imboccare la dissestatissima autostrada che ci avrebbe portato sino alla Cecoslovacchia, il loro gesto nei confronti di coetanei italiani che avrebbero voluto seguire , ci sdebitammo con una bottiglia di Moscato San Marino da poche Lire ,un regalo umile che sarà sembrato loro come un dono di speranza: vedo ancora le loro mani nel buio profondo della notte salutarci e scomparire nelle tenebre- ma il momento in cui ho visto veramente il lato più becero della dittatura ,nell’arroganza di alcuni soldati tra i quali specialmente ricordo il volto di due donne che ridevano nella baracca di Chekpoint Charlie tenendoci fermi per più di un’ora facendo finta di controllare i passaporti, ridevano per dimostrare la loro posizione dominante, giudici nei nostri confronti, custodi del destino nel nome di una burocrazia indisponente che può anche uccidere.

Leggendo alcuni passi del recente libro di Fini sui ragazzi dell’89, quelli nati in quell’anno, penso che sbagli quando scrive che quei ragazzi saranno più liberi e più ricchi moralmente. Le nuove generazioni saranno più povere sia economicamente che moralmente delle precedenti.

Sicuramente saranno più confusi ora vivono di ideologie di riporto e seguono leaders che sono stati sconfessati dalle loro stesse idee e che vivono solo nel segno del potere e della poltrona a cui interessa marginalmente il bene comune interessa più il male altrui.
La caduta del muro e di conseguenza di tutta la spinta ideologica che aveva fatto vivere nel dopoguerra quel dualismo, est ovest, democrazia comunismo, che aveva tenuto vivo il confronto la sana rivalità e discussione che faceva maturare.

Il Muro è caduto ma si ergono muretti traballanti per differenziare l'appartenenza.
Bersani sta guardando indietro ,ed e normale che frange centriste scendano dalla barca lui praticamente e risalito sul muretto per fare venire di qua i “transfughi” recenti, seduti a cavalcioni sul muro alto, con una gamba a spenzoloni nel limbo dove una parte estrema si è rintanata dietro questo alto baluardo e vivono in un limbo limaccioso, aspettando un traghettatore qualunque per essere rimessi in gioco e l’altra gamba nel purgatorio e vengono tirati per gli orli dei calzoni un po’ di qua e un po’ di là; i rimanenti hanno imparato a ballare con maestria il ballo del Pinguino che brevemente s’intona così” destra ,sinistra, indietro avanti indietro indietro indietro… o accomunati oramai solo nell’ antiberlusconismo, fautori altrimenti di idee fragili e facilmente confutabili.
Comunque quel viaggio resterà fondamentale per la vita e mi sarebbe piaciuto avere avuto a mio fianco : mio figlio, Bersani ,Mussi magari Giordano, Ferrero e perché no Diliberto .

Ma di questo viaggio ne parlerò dettagliatamente in un altro post.

Noi si che eravamo liberi di pensare ,di fare ,con il rispetto per le istituzioni, degli insegnanti capaci che non si erano laureati con il 30 politico ed un maestro unico da rispettare che da solo e senza sostegni inutili ci ha dato le basi per una vita reale.
Rispetto specialmente per gli anziani anche se dalle idee politiche diverse , pronti sempre al confronto anche se inamovibili nel loro orgoglio che ora , venuti a mancare, stimo ancora di più alla pari di mio zio partigiano Giovanni che ha vissuto sino all’ ultimo nella coerenza ,con l’ideale comunista vero per il quale Russia e Corea erano esempi da imitare.

Dedicato a Franco.

4 commenti:

Luciano Ardoino ha detto...

@Plinio

Dalla prima parola "La storia" all'ultima "imitare".
Bellissimo leggerti e bellissimo condividere tutto.
Ciao

Anonimo ha detto...

Perfino Giovanni Paolo II distingueva tra fascismo "male assoluto" (perchè già nella sua teoria conteneva i principi di sopraffazione dei deboli e dei diversi per es.), e comunismo "male necessario": tu con quel mezzo paragone nel tuo post, per me commetti un errore gravissimo.
Se poi vogliamo essere onesti, se hai letto Marx ecc, sai che il cosiddetto "socialimo reale" dei vecchi paesi dell'est Europa e tante altre forme di governo che si richiamano al comunismo (Cina, Corea ecc), non possono poi nei fatti definirsi tali (alcuni, magari sbagliando lo hanno chiamato capitalismo di stato). Resta comunque il fatto che la deriva dittatoriale di quei regimi non ha nulla a che spartire con l'ideale comunista e che l'aspirazione al comunismo dei popoli oppressi, sfruttati e martoriati , è quantomeno sacrosanta.
E ora scusa la blasfemia di un paragone marx-cristo, ma visto che nei secoli dei secoli fino ad oggi tra guerre sante ed ogni tipo di contraddizioni, l'ideale cristiano viene continuamente disatteso da coloro che dicono di professarlo, potrai capire se qualcuno (non molti eh eh) nonostante tutto si definisce ancora comunista.
Inoltre non puoi non vedere quanti muri ha costruito nel mondo il capitalismo, quante guerre create ad hoc, quanti muri ci sono ancora in giro, dove se provi a varcare il confine ti sparano nel culo (quando ti va bene). Ecco,.. una maggiore conoscenza del mondo attorno a noi cambierebbe molte cose, molte idee.
Il nostro sguardo deve andare ben oltre la nostra piccola comunità per vedere se gli sforzi che noi facciamo giovano solo a noi stessi e non nuociono ad altri. Questo sistema economico con le morti che causa e tutte le sue contraddizioni non è più sostenibile neanche dal punto di vista ecologico e non solo perchè rinforza gli aspetti più disumani ed egoisti della nostra natura: se non cominciamo subito a produrre per la NECESSITà e non per il MERCATO, questo pianeta esploderà e tutti gli sforzi ecologisti saranno solo una inutile "pezza" (stiamo per es. consumando tutta l'acqua del pianeta per produrre cose inutili). Non c'è più molto tempo per capire queste cose...
Il male da sconfiggere ai nostri giorni è l'individualismo non il comunismo. ciao
ps- Dammi retta che tuo zio, dopo la caduta del muro e lo scioglimento del PCI, aveva senz'altro capito che l'ideale comunista non era mai stato realizzato, ma non per questo avrà rinunciato a lottare e a rifondare il comunismo. Ci pensi fosse diventato un ex-comunista convertito al liberismo (come pidiessini DS e tanti pdiellini)? Brrr non c'è niente di peggio!

Unknown ha detto...

@anonimo, condivido quasi tutto. I veri comunisti li posso paragonare ai primi Cristiani. Poi basta. Il comunismo di mio zio era di tipo umanitario infatti non aderì assolutamente ai PDS, cosa che fece il fratello.
Quello che mi fa schifo di questi finti paladini del popolo, è la loro ipocrisia che si si manifesta nel creare un sistema speculativo nel nome di ideali sociali, quando in fondo pensano solo al bene personale, falsi ladri ed ipocriti.

Anonimo ha detto...

Grazie della risposta
Lucia :-)